mercoledì 3 febbraio 2010

Un tuffo nel passato per rivivere il futuro.

La storia del gruppo AREA e` conosciuta da molti , ma le diverse storie individuali dei componenti e` parte della memoria intima di ognuno di noi. All'esterno c'erano le tensioni condivise con il movimento giovanile del tempo , con le speranze, i sogni, le lotte, le vittorie e le inevitabili sconfitte , e poi c'era la musica , diversa , coinvolgente , aggressiva , implacabile come le nostre giovani coscienze. Certo Io posso parlare soltanto per me , ma sono sicuro che all'interno di ognuno di noi si nascondevano condizioni diverse con speranze e obbiettivi che si scontravano continuamente con la realta` oggettiva in un'altalena di emozioni che talvolta sfioravano un senso di appagamento , direi quasi di felicita`e che poi , invece , talvolta diventavano lo specchio delle nostre fragilita. All'esterno l'impegno era totale , pilotato da una filosofia che non lasciava spazio per la logica , il buon senso , Io sentivo il bisogno di allargare la visione di me stesso e cominciavo a comprendere che per continuare a vivere la musica in un modo piu` profondo e coerente , dovevo cambiare dentro , dovevo rifare il punto della mia esistenza concentrandomi a maturare la vera rivoluzione che da tempo era iniziata dentro di me e rinunciare a tutte quelle inutili e estenuanti rivoluzioni esterne che era ormai chiaro non avrebbero potuto in nessun modo cambiare la reata`.
L'elemento che piu` mi affascina in questa seconda giovinezza creativa con Patrizio e Ares , e che forse , dopo tutti questi anni ,la musica nella sua forma totale ,possa essere di uno spessore diverso , e che il principio dell'unita` nella differenza . finalmente si manifesti creando cosi` una differenza qualitativa enorme dando un senso all'eredita`lasciata da gli AREA del passato per proiettarsi in un futuro veramente spettacolare.
I due concerti di Bologna avevano questo sapore e devo dire che mi hanno reso molte felice , la magia sotto le vesti di una consapevolezza molto piu` acuta e vissuta , si sta` ripetendo . Credo che il futuro ,(o il tempo che rimane),sara` intenso e stimolante come non mai e non vedo l'ora di viverlo con tutti voi.

Grazie

Paolo Tofani

3 commenti:

Irina Rio ha detto...

Sono state due fantastiche giornate. La gente era strepitosa, accogliente e generosa. Era bello vedere tanti giovani, hai ragione. Io auguro a voi tre ancora tanta strada da fare insieme, siete capaci di donare al pubblico le emozioni, il divertimento, il professionalismo.

Anonimo ha detto...

Ero al concerto del 29 a Bologna. Queste parole rispecchiano completamente ciò che quella sera si respirava nella sala. Riuscire a fondere 30 anni di esperienze fatte separatamnte, musicali e non, in qualcosa di nuovo è sicuramente molto difficile; molto più facile è cadere in un risultato deludente per la sua staticità.
Ho assistito anche alla jam di quest'estate a Siena. La differenza tra queste due esperienze, parlando sempre da spettatore naturalmente, è stata enorme. Chiarisco subito che nessuna delle due serate sia stata in nessun modo deludente, ma ciò che davvero ha reso entusiasmante quest'ultimo concerto è stato l'avvertire un crescere silenzioso di un'intesa nuova che ha spazzato via ogni timore di una stasi artistica. Sono stato molto felice di aver assistito a qualcosa di così coinvolgente.

Calogero Mira - CMMusica ha detto...

Peccato che sia stato tutto interrotto da divergenze. Me ne dispiace moltissimo. Buon concerto a Paolo qui ad Agrigento. Chissà cosa suonerà?